Successe molti anni fa, durante un processo per omicidio colposo tenutosi a Lugano in cui io ero perito giudiziario. Presiedeva la Corte il compianto Avv. Dr. Gastone Luvini, forse il migliore dei giudici mai avuti dal Canton Ticino, vera personalità tanto di saggezza quanto di correttezza e di umanità.
L’Avvocato della difesa, di cui qui taccio il nome, nell’interrogarmi formulava il quesito imboccandomi sempre anche la risposta che avrebbe voluto estorcermi. Non stetti al suo gioco e feci notare la cosa. Il Giudice Luvini allora lo richiamò con una frase che ricordo bene: “Avvocato, Lei faccia l’avvocato e lasci fare il perito al perito”. Da quel momento la mia audizione continuò in modo regolare permettendomi di esternare correttamente le risultanze peritali a cui ero giunto.
Si arrivò così alla fase delle arringhe dove l’Avvocato esordì affermando: “Onorevole Giudice, non è la prima volta che Lei mi dice di fare l’avvocato e non il perito …” ma non poté andare oltre che prontamente il Giudice intervenne lapidario: “Che vuole Avvocato, si vede che questa è una sua brutta abitudine”. Altri tempi, altri Magistrati!
Infatti, oggi non saprei proprio immaginare cosa quel grande Giudice direbbe a quell’indefinibile Pubblico ministero del Canton Grigioni che nel 2021 ha definito “viziata per imprecisione” una consulenza tecnica, corretta nei calcoli, il cui risultato tabellare indicava la velocità con 3 decimali dopo la virgola ed arrotondamento in base al quarto decimale: era questa la precisione massima dei dati protocollati agli atti in un caso di superamento dei limiti di velocità rilevato da un radar mobile automatico. Lo scopo era quello di stabilire con certezza se e di quanto il limite giuridico dei 140,00 km/h fosse stato superato. Un caso veramente limite in cui, 1 solo millesimo di secondo nel tempo protocollato dal Radar era sufficiente per stare sotto i 139,99 km/h, ovvero dove la certezza nel merito di detto superamento veniva a mancare.
Ciò premesso, quanto state ora per leggere non è affatto uno scherzo, è solo la pura verità documentabile nero su bianco.
Infatti, per sostenere il proprio gratuito dire il PM in discussione, più preciso lui del migliore orologio svizzero e con un Master in legge, ha rifatto i calcoli peritali dimostrando che facendoli con ben 15 cifre dopo la virgola - avete letto bene: tempi di 1,035605089259296 secondi – la velocità ottenuta sarebbe stata superiore ai 140,00 km/h, ovvero sarebbe stata di 140,0016 km/h, non 1 decimillesimo di più, non 1 decimillesimo in meno (!?). Veramente magistrale.
In altre parole, 15 cifre dopo la virgola per aggiungere 1,6 millesimi di km/h a sfavore del prevenuto e questo dimenticando il sacro Principio della verità materiale sancito dal Codice svizzero di procedura penale (art. 6, comma 2) che testualmente recita: Le autorità penali accertano d’ufficio tutti i fatti … Esse esaminano con la medesima cura le circostanze a carico e a discarico.
Pietoso! Volere processare a tutti i costi un automobilista, anche dovendo ricorrere ad artifizi quale il calcolo a 15 cifre dopo la virgola, giusto e solo per superare il limite giuridico fra sanzione amministrativa e procedura penale (CdStr. art. 90, comma 3 e comma 4 lettera c.) del valore astronomico di ben 1,6 millesimi di chilometro all’ora.
Senza pudore, semplicemente fuori dalla realtà terrena: pretendere in incidentologia stradale calcoli a 15 cifre dopo la virgola per considerare velocità inferiori ai 2 millesimi di km/h non esiste proprio: questo, superando il massimo assoluto dell’assurdo, merita perlomeno un encomio.
Personalmente, provo grande vergogna per questa Giustizia … povera Svizzera!
Parafrasando il Giudice Luvini, il minimo da dire a questo blasonato magistrato inquirente sarebbe: “Pubblico ministero, Lei faccia il Pubblico ministero e lasci fare il perito al perito! “
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