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Ing. Mauro Balestra

LA GUIDA AUTONOMA

La guida in autonomo di cui tanto si parla è in continua evoluzione e, pertanto, quanto qui riferito può solo essere passibile di miglioramento. Faccio riferimento solo a quanto io ho personalmente testato a Seattle (WA) dal 14 al 22 gennaio 2024, ovvero la GUIDA AUTONOMA di livello 4 (versione Beta) di una TESLA Y - Performance.

Ritengo importante chiarire subito che con “livello 4” si intende una guida completamente autonoma ma in cui il conducente è obbligato a rimanere in posizione di pronto intervento, rimanendo interamente sua l’intera responsabilità di quella guida.

Dall’esperienza vissuta, quale primo messaggio ritengo decisivo comprendere e dare per scontato che, dato che il conducente deve essere in grado di interagire con il sistema – e lo deve fare nelle situazioni critiche oppure ogni volta che volesse modificare anche solo leggermente l’azione momentanea di guida – usare questo dispositivo richiede altrettanta attenzione e destrezza alla guida di quella richiesta e dovuta alla guida di un'autovettura classica a guida diretta.

Il grande vantaggio della guida autonoma si evidenzia specialmente nelle grandi città o nei percorsi fatti di raro o per la prima volta, sollevando il conducente da ogni preoccupazione sul tragitto da seguire e che è stato implementato nel navigatore di bordo alla partenza: in questo modo l’attenzione rimane interamente concentrata e a disposizione della supervisione della guida autonoma che da sola ti conduce alla meta rispettando il traffico, i limiti di velocità, la segnaletica e i semafori, e che diventa esemplarmente prudente nel superare le bici o all’avvicinarsi di pedoni o di animali.

Per questo motivo e a mio parere, la formazione moderna alla guida dovrebbe presto prendere in considerazione le problematiche della guida autonoma ed integrarle fra le materie obbligatorie del proprio normale programma didattico.

 

In che situazioni la guida autonoma è quasi perfetta?

Sicuramente nelle strade a più corsie, dato che autonomamente sa scegliere la corsia più scorrevole e spostarsi preventivamente in preselezione per svoltare a sinistra o a destra per lasciare la strada principale. Nell’affrontare intersezioni complesse a più vie, come alcune di accesso alle autostrade, direi che supera alla grande il conducente non pratico dei luoghi.

In USA, nelle strade a più corsie, quando il semaforo è rosso, se non diversamente indicato è possibile svoltare a destra, ovviamente con la dovuta attenzione: questa manovra viene affrontata in automatico praticamente sempre e in modo corretto.

Il sistema è quasi perfetto nel rispettare il limite vigente in quanto riconosce bene la segnaletica verticale e, anche in questo controllo della velocità il conducente può sempre interagire ulteriormente tramite un semplice pulsante “a rotellina” sul volante.

Se rallentata dal veicolo che precede l'auto tiene una buona distanza di sicurezza dallo stesso e, se possibile, espone il segnale di direzione a sinistra, cambia corsia e sorpassa. Nell’approssimarsi agli incroci valuta da distante il colore del semaforo, eventuali colonne ferme, rallenta di conseguenza e, al commutare del verde, accelera.

Agli incroci la situazione in USA è assai differente da quanto siamo abituati in Europa: quasi sempre, tutte le strade hanno lo STOP. I veicoli vi arrivano, si fermano e rispettando rigorosamente l’ordine di arrivo ripartono ingaggiando l’intersezione. In questo, il sistema testato si è dimostrato eccezionale, anche in situazioni difficili: se non ha abbastanza visuale dalla striscia orizzontale d’arresto, l'auto avanza a passettini fino a conseguire la necessaria certezza e, al momento giusto, riparte e continua il viaggio.

Nelle strade strette e in pendenza, tipiche dei quartieri collinari di Seattle dove spesso su entrambi i lati sono anche parcheggiati più veicoli e l’incrocio è impossibile, sono stato sorpreso tanto dal fatto che il sistema sa attendere per concedere all’altro il passaggio quanto per la precisione con cui si avvicina ai veicoli qui parcheggiati … quasi da dover intervenire.

Le intersezioni di queste strade di quartiere a Seattle spesso sono caratterizzate da mini-rotatorie di pochi metri di diametro: queste obbligano l’autovettura a disegnare curve e controcurve molto strette che vanno affrontate con precisione; il sistema le rivela e anche senza gli STOP, qui concede la precedenza agli altri veicoli che l’hanno acquisita per ordine di arrivo all'intersezione.

 

Dove questo sistema di guida autonoma è perfettibile?

Anzitutto il sistema di cui si dispone va compreso nel suo concetto: quello testato (Tesla Y, versione gennaio 2024) oltre alla propria AI (Intelligenza Artificiale) di gestione, fa capo unicamente alle telecamere del veicolo (metodo visivo) e ai sensori solo per tenere una distanza minima dagli ostacoli. Non dispone invece di un vero rilevamento radar.

In caso di sporco eccessivo del veicolo, o meglio delle sue videocamere, e nel caso di scarsa visibilità come capita in certe situazioni di pioggia o di neve, giustamente la guida autonoma non si attiva. Per contro e in condizioni normali, nella guida notturna anche molto trafficata il sistema è particolarmente efficace.

La guida autonoma conduce alla meta, ma qui giunta non è ancora in grado di parcheggiare in automatico il veicolo: si ferma e ne affida il compito al suo conducente.

In questo Stato dell’America, dove alcuni segnali di limitazione della velocità invece di essere in nero su fondo bianco sono su fondo giallo, il sistema non riesce a leggerli: in tal caso oggi compete ancora al conducente intervenire e provvedere manualmente a imporre al veicolo il rispetto della nuova limitazione di velocità, operazione semplicissima e che non disinserisce la guida autonoma che ne prende nota e continua.

 

Cosa altro segnalare?

Il livello 4 della guida autonoma implica la supervisione costante del conducente ed il suo istantaneo intervento in caso di difficoltà. Tesla impone così al conducente di tenere sempre almeno una mano sul volante e consiglia quella sinistra, appena sotto la razza sinistra dello stesso; allo stesso tempo suggerisce la gamba destra via dai pedali ma pronta a intervenire tanto sul freno quanto sull’acceleratore: questo è possibile a correzione dell’impostazione momentanea di guida e non disinserisce mai il sistema. Inoltre, una videocamera interna tiene d’occhio lo sguardo del conducente che, se si distoglie troppo a lungo dalla strada davanti a sé, viene subito richiamato e, se necessario, Tesla avvia una procedura di arresto del veicolo, in emergenza a lato strada.

 

Personalmente ho trovato due funzioni supplementari di comando a distanza da iPhone (Summon) particolarmente interessanti, utili e simpatiche.

La prima è particolarmente pensata per fare uscire (o entrare) in parcheggio da solo il veicolo quando gli altri ti hanno parcheggiato tanto vicino da non poter aprire le porte per entrarvi o uscirvi. Infatti, con lo smartphone è possibile comandare da terra, anche a veicolo vuoto e chiuso, tanto il suo avanzamento quanto la sua retromarcia. Questo Tesla oggi lo offre in Europa con il suo Autopilota avanzato, che non va confuso con la vera guida autonoma di livello 4.

La seconda funzione legata invece alla guida autonoma testata, è l’evoluzione avanzata della manovra precedente: in questa siamo vicini al livello 5 della guida autonoma.

Se per esempio si è parcheggiato sul piazzale di un grande magazzino, sempre tramite il proprio Smartphone, all’uscita è possibile chiamare il veicolo per farsi venire a prendere: è incredibile! Da sola l’auto esce dal posteggio, quando necessario autonomamente si ferma e lascia passare gli altri (pedoni e veicoli) e, a passo d’uomo, viene fino dal conducente che l’attende per caricarla, sedersi alla guida e ripartire.

 

È tutto in divenire.

La guida autonoma di livello 4 è già molto evoluta e sicuramente fra pochissimo sarà anche disponibile in versione definitiva: forse per l’Europa, dove le leggi della circolazione e la segnaletica sono diverse dagli USA, sarà necessario maggior tempo per la sua introduzione definitiva. Tuttavia, non illudiamoci che manchi molto anche in Europa perché è notorio che già oggi il solo Autopilota avanzato di Tesla legge bene i nostri tracciati stradali, i semafori e le limitazioni della velocità.

Attenzione: io ho descritto quanto ho personalmente vissuto in questa mia esperienza con questo specifico veicolo. La guida autonoma di livello 4 degli altri Costruttori dovrà sicuramente rispettare gli stessi principi ma non per questo sarà identica, più o meno evoluta e con le stesse peculiarità di questa, oggi.

Personalmente non credo che basti documentarsi nel merito: una prova personale e nell’uso quotidiano prolungato rimarrà sempre indispensabile per qualsiasi altra valutazione di merito e/o comparativa.

 

Forse è tempo che anche gli Enti preposti alla posa e alla manutenzione della segnaletica stradale incomincino ad attenzionarsi sull’importanza sempre maggiore che questa rappresenterà anche per la mobilità sempre più sofisticata del nostro prossimo futuro: questo richiederà loro nuovo impegno, specie per migliorarla in tema di uniformità e di chiarezza comunicativa.

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