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16 – Considerazioni finali

Sono stati necessari i precedenti 15 articoli con tutte le considerazioni del caso per esaminare e pubblicamente chiarire l’esempio di relazione peritale pubblicato in Internet con l’intento di dimostrare che, nello specifico, chi era ripartito dallo STOP non aveva torto.

Che si tratti di un esempio di relazione pessimo – e l’aggettivo qui è da intendersi elevato alla sua massima potenza - è stato ampiamente documento negli articoli precedenti dimostrando come tale relazione sia assolutamente al di fuori tanto della realtà fattuale quanto di quella scientifica.


La pubblicazione di un simile esempio peritale costituisce il massimo danno arrecabile all’immagine professionale dei veri specialisti in analisi e ricostruzione degli incidenti stradali, indipendentemente da ogni e qualsiasi loro titolo, attestato o certificato.

Tuttavia, il fatto più emblematico e a mio parere ancora più grave, sono i 12'250 lettori di tale pubblicazione che si sono dimostrati assolutamente incapaci di individuare e denunciare l’inattendibilità assoluta del citato elaborato peritale, opera veramente squalificante e quindi assolutamente offensiva per l’intera Professione dell’incidentologia stradale.

Ancora peggio sarebbe se fra questi 12’250 lettori ci fossero persone fornite di particolare competenza nella specifica disciplina (Codice di procedura penale, art. 221, comma 1 - Italia) che, percepita la bufala peritale presentata, alla difesa della credibilità della propria professione hanno preferito un omertoso quanto complice silenzio.


Purtroppo, la mia lunghissima esperienza mi porta alla convinzione che questa sia solo la punta dell’iceberg e che in questo settore professionale siano veramente troppi i soggetti che per propria mancanza di sapere, di competenza e forse anche di altro sarebbe meglio andassero a spigolare, nel senso etimologico del verbo.

In incidentologia stradale il sapere non si misura con l’eventuale titolo professionale, con l’iscrizione all’albo, con gli attestati di presenza ai seminari o con altre certificazioni. Si misura unicamente e rinnovatamente ogni giorno solo con il valore oggettivo del proprio fare peritale.

Infatti, la domanda a cui siamo chiamati a rispondere è sempre la stessa:

Come è veramente accaduto?

Non ci viene chiesto altro che la ricerca di questa verità oggettiva, solo questo.


Questa serie di articoli dimostra come questa ricerca sia tutt’altro che poca cosa e che pertanto vada affidata unicamente a Persone che sappiano dimostrare veramente particolare competenza nella disciplina dell’analisi e della ricostruzione degli incidenti stradali.

Con questo ultimo pensiero concludo la serie di questi documentati interventi analitici a dimostrazione che l’Analisi e la Ricostruzione di un incidente stradale sono cosa seria e Professione non affatto alla portata di chicchessia.

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