Negli articoli precedenti si era accennato all’importanza di conoscere nel dettaglio lo scenario dell’incidente con tutto quanto può avere un nesso con il sinistro e nel fabbisogno planimetrico necessario all’analisi e alla ricostruzione cinematica dello stesso. Quindi il minimo richiesto sarebbe un piano di situazione in scala e che spazi oltre il limitato luogo della collisione rappresentando anche il tracciato di avvicinamento all’impatto: “ogni incidente si genera nell’ultimo istante in cui poteva ancora essere evitato, mai nel punto dell’impatto.
In questa ottica, quanto rappresentato nella relazione in esame non è esaustivo, specie nella precisa definizione delle adiacenze (marciapiedi, manufatti diversi, recinzioni, siepi, demarcazioni, segnaletica, ecc.). Un paio di foto dei luoghi sarebbero pure state più che utili a tutti per comprendere meglio la reale situazione locale.
Nella pubblicazione in esame, gli Autori hanno ritenuto di non indicare a quale intersezione ci si riferisse.
Vero segreto di Pulcinella: seduto alla mia scrivania, incrociando alcune informazioni contenute nel loro stesso esposto non mi è stato difficile tramite Google Earth Pro individuarne il luogo, estrarne la foto satellitare e, grazie a Street View, anche qualche foto prospettica.
Su questa base e su quanto desumibile dall’esposto in esame ho allestito il piano di situazione del caso che così ora sarà alla base dell’elaborato controperitale.
La segnaletica piana verosimilmente era alquanto smunta al momento del sinistro: tuttavia, nel piano ai fini della ricostruzione del sinistro, sarebbe stata assolutamente necessaria per quanto ho detto nell’articolo precedente.
Le foto, nello specifico anche solo quelle di Street View, permettono di meglio capire la situazione reale oggettiva evidenziando la secondarietà della via percorsa dalla Fiat regolamentata, a semaforo spento, da STOP. A mio parere, per la comprensione del caso, queste o foto simili sembrano essere più che necessarie e peritalmente dovute.
Va comunque messo in conto che nello specifico quelle di Street View verosimilmente sono più recenti del sinistro stesso e quindi non rappresentare al 100% la situazione del momento, specie nello stato delle demarcazioni a terra e della siepe di cinta qui interamente mancante contrariamente all’immagine di cui al nostro Piano di situazione.
Ciò detto l’immagine fotografica, meglio di quella satellitare, documenta lo sbocco della strada secondaria percorsa dalla FIAT: la comunque già esistente presenza del marciapiede sulla principale affiancato da una considerevole zona di banchina asfaltata e delimitata a sua volta da una striscia di margine che la separa dalla carreggiata, è l’elemento oggettivo che permette alla Fiat di arrestarsi allo STOP in posizione assai avanzata, in modo che il suo conducente all’arresto goda di visuale sufficiente per ripartire in tutta sicurezza.
Questo è un elemento decisivo ai fini del Giudizio: pertanto sullo stesso non è peritalmente lecito sorvolare e tacere.
Nella relazione pubblicata, a mio parere e ad uso di chi preposto al Giudizio, questa situazione di fatto avrebbe dovuto essere compiutamente documentata fotograficamente. Immagino che gli Autori, che verosimilmente sono stati in loco a suo tempo, potessero documentarci assai meglio di quanto lo possa fare io ora. Questo didatticamente spiega come, quando l’esposto peritale è tanto carente nella rappresentazione dello scenario, colmarne la lacuna diventi compito primario della controperizia che, così facendo, riporta nel procedimento la dovuta chiarezza indispensabile anche a chi è preposto al Giudizio.
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