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La cinetica

Per definizione la Cinetica è la parte della meccanica che studia i fenomeni di moto in relazione alla costituzione materiale dei corpi interessati al movimento e grandezze (energia cinetica, momenti cinetici, ecc.) ad essi relativi.


Lasciando all’articolo precedente la cinematica concentriamoci, nell’ottica dell’analista di incidenti stradali, solo sulla Cinetica e sulle sue peculiarità.

La costituzione materiale dei corpi altro non è che la loro massa, ovvero la loro forza peso. Quindi in incidentologia quando si opera con le masse e le forze nel movimento, il calcolo è per definizione cinetico: basilare per noi è quello vettoriale di Newton, ovvero quello delle collisioni.

Per il Prof. Dr. Werner Gratzer il calcolo della collisione a ritroso è ricostruzione mentre le stesse procedure di calcolo in avanti sono simulazione: comprendere il profondo significato di questa affermazione richiede l’analisi comparativa delle differenti procedure di calcolo della collisione - in avanti o a ritroso - considerando in ciascuna di esse quali variabili siano note (frutto di calcolo) differenziandole da quelle non calcolate bensì solo assunte.

Calcolo della collisione – esempio di procedura a ritroso, ricostruzione.


La fase post urto, ovvero quella ricostruita a ritroso dalle posizioni di stasi è puro calcolo cinematico ed è questa analisi cinematica delle evoluzioni post-impatto che fornisce al calcolo cinetico della collisione i valori relativi ai due vettori di uscita dall’urto (velocità e direzioni). Anche la fase ante collisione di regola è calcolo cinematico.

Pertanto, nella ricostruzione di un sinistro stradale il calcolo cinetico della collisione soluziona unicamente quanto avviene in una frazione minima di secondo, ovvero poco più o poco meno di 1/10 di secondo mentre tutto il resto, ovvero qualche intero secondo, di regola è tutta cinematica.


Ciò premesso, in incidentologia sarebbe improprio e limitativo affermare che la cinetica sia solo questa. Infatti, poiché la cinetica tratta sia le masse veicolari che tutte le forze agenti sulle stesse nel movimento, il calcolo cinetico nel nostro settore trova molteplici applicazioni in altre analisi.

Si considera così il veicolo quale corpo rigido che si muove nello spazio sotto l’azione di forze diverse e, per fare questo, lo si analizza all’interno di un sistema di coordinate (x, y, z): in questo modo si dispone del “Modello-veicolo” ed è così possibile considerarlo nel calcolo. La migliore visualizzazione di tale modello, a mio parere, è quella che troviamo nel secondo libro del Dr. Heinz Burg (Burg/Moser), che mi permetto qui riprodurre citandone la fonte.

Il veicolo nel sistema di coordinate ed il conseguente “Modello-veicolo”.


In questo modo, per ogni veicolo gli attuali software definiscono e considerano il suo baricentro ed i suoi punti di contatto con il suolo e così anche il molleggio, ovvero le corse delle sospensioni in funzione del carico dinamico sulle stesse.

Le altre forze che agiscono sul “Modello-veicolo” e che vengono considerate sono quelle alle ruote, quelle derivanti dall’attrito dell’aria o dalla forza del vento, la forza peso e le forze nel punto di aggancio (rimorchi).


Così è ancora grazie alla cinetica che si analizzano e si quantificano molteplici problematiche quali:

- la forza-peso di ogni pneumatico al suolo in funzione della dinamica istantanea;

- le forze agenti su ogni singola ruota (spinta, frenata, sterzo, ecc.);

- la forza delle molle e di ammortizzazione;

- la forze di opposizione al rotolamento degli pneumatici;

- le forze dipendenti dal tipo di pneumatico (asimmetrico e non);

- ecc.

Queste, nel loro insieme definiscono il comportamento dinamico del veicolo. Ciò malgrado, spesso queste analisi non sono affatto decisive ai fini della ricostruzione forense degli incidenti stradali e quindi vengono tralasciate: solo in casi particolari quali il ribaltamento e/o lo sbandamento di un autoveicolo, lo spostamento del suo carico oppure l’influenza di una buca sull’equilibrio di un motociclo sono analisi utili e necessarie alla spiegazione del fatto.

Oggi queste analisi si fanno al computer: i migliori software offrono procedure di simulazione basate sulla cinetica che permettono di verificare molte di queste dinamiche. Tuttavia, non esiste un software migliore degli altri in quanto capace di soluzionare o di simulare tutto e meglio: anche fra i migliori ognuno ha le sue peculiarità, ovvero ciascuno è il migliore in una o più applicazioni, mai in tutte.

Solo i veri Esperti, a seconda dei problemi che intendono soluzionare, ne sono coscienti e quindi capaci di scegliere, ogni volta e a seconda delle necessità, lo strumento migliore per quello specifico caso. Conoscere a fondo un software oggi è molto impegnativo, conoscerne più d’uno sarebbe comunque necessario.


Concluderei questi miei pensieri su Cinetica e Cinematica notando che oggi, nell’incidentologia forense, troppo spesso si rincorre il dettaglio post-urto e/o la rappresentazione tridimensionale dimenticando che decisivo per il Giudice è invece sapere cosa sta a monte di frenate e impatti, dato che rimane inconfutabile il fatto che “ogni incidente stradale si genera nell’ultimo istante in cui poteva ancora essere evitato” e che è solo questo a costituire la chiave fondamentale del Giudizio, tanto quello penale quanto quello civile.

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