L’incidentologia stradale basa i suoi calcoli quasi esclusivamente sulla Cinematica e sulla Cinetica, entrambe branche della meccanica ma concettualmente assolutamente distinte fra di esse. Nelle differenti applicazioni, le stesse possono essere anche alquanto complesse e di non facile comprensione anche per molti che si dicono del mestiere. Infatti, soluzionare un caso significa ricostruire le modalità di quell’incidente nel tempo e nello spazio fino alla sua origine, ovvero sino all’istante in cui quel sinistro poteva ancora essere evitato.
Ancora oggi, purtroppo, è difficile imbattersi in ricostruzioni esaustive capaci di giungere a tanto.
Lasciando ad un altro articolo la cinetica concentriamoci, in ottica dell’analisi degli incidenti stradali, solo sulla cinematica e sulle sue peculiarità.
La cinematica da sola permette di risolvere, per mia personale esperienza, circa il 70% degli incidenti stradali. Essa non considera affatto la massa veicolare (peso dei veicoli), altre forze ed energie bensì unicamente:
- il tempo [s];
- lo spazio [m];
- la velocità [m/s o km/h];
- l’accelerazione (positiva e negativa), ovvero la variazione di velocità nel tempo [m/s2].
Pertanto, appartengono alla cinematica tutte le funzioni
- di spazio-tempo;
- del moto uniforme;
- dell’accelerazione costante;
- della traslazione a velocità costante;
- del movimento rotatorio.
Rientrano nel campo della cinematica anche le analisi di evitabilità spaziale, temporale e relativa alla velocità nonché le analisi di visuale (percezione e reazione, ecc.): in altre parole in incidentologia stradale tutto quanto è movimento nel tempo e nello spazio è cinematica.
Vediamone un esempio dove cifre e grafici dicono molto più delle sole parole.
Il grande vantaggio di questa procedura di calcolo squisitamente cinematica è quello che, nello specifico, permette di soluzionare l’intero caso facendo totale astrazione da qualsiasi calcolo di collisione: magistrale è dire poco!
Infatti, operando unicamente su base temporale ed unicamente nella fase ante urto, una simile procedura di calcolo semplifica, stravolge e sostituisce l’abituale calcolo a ritroso nell’assoluto rispetto di ogni e qualsiasi regola della fisica.
In questo esempio di calcolo, leggermente complessa è solo la sua impostazione: padroneggiare e saper gestire quanto la cinematica ci offre è vera arte peritale e, in questa, malauguratamente sono ancora troppo rari i Colleghi artisti.
Spesso si dimentica che senza la cinematica oggi non avremmo modo alcuno di rappresentare il movimento (film, lavoro alla moviola, simulazioni video, ecc.) e che è ancora grazie alla cinematica che graficamente possiamo rappresentare l’incidente analizzato e ricostruito in modi assolutamente diversi, ma ciascuno di particolare interesse come, per esempio, in funzione spazio-tempo, spazio-velocità, oppure in forma planimetrica, ecc.
Il calcolo cinematico, verificabile in ogni suo singolo passaggio e riscontro, è quindi particolarmente attendibile e preciso: la sua relativamente facile comprensione lo rendono spiegabile e sostenibile anche in aula e, di conseguenza, è molto amato anche dai Magistrati giudicanti (Periti peritorum) che in questo modo lo possono fare proprio a motivazione del loro Giudizio.
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