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Percezione dello spostamento laterale

Aggiornamento: 21 mar 2021


Nel precedente post ho parlato delle problematiche relative alla definizione della traiettoria descritta nello svolgimento cinematico di una curva, segnatamente di quella di svolta a sinistra per uscire dalla propria corsia e dalla carreggiata stessa. Dicevo che nell’analisi forense del sinistro è indispensabile una sofisticata precisione quando è necessario determinare e quantificare nel tempo e nello spazio lo spostamento laterale del frontale dell'autovettura. Questa necessità è data quando la manovra di svolta a sinistra diventa situazione di pericolo per il conducente prioritario proveniente in senso inverso.

Infatti, senza percezione del pericolo, non è possibile reagire allo stesso.

Per percepire il pericolo questo deve essere in atto per un minimo temporale: nello specifico il pericolo deve prodursi durante un certo spostamento laterale del veicolo che ne mostri il movimento. Tale movimento, in primis attiva l’attentività del conducente (l’occhio istintivamente si fissa su detto movimento) quindi viene percepito (se ne intuisce velocità, tempi, ecc.) e viene elaborato decidendosi il da fare (reazione psichica o decisionale) per mettere in atto quanto deciso (reazione psico motoria).

Il minimo per percepire questo tipo di pericolo è uno spostamento laterale del frontale del veicolo di almeno 0,60 m: ai fini ricostruttivi considero che lo spostamento capace di generare la percezione di un tale pericolo sia da valutarsi in 0,60÷1,0 m almeno.

Infatti, come ben mostrato nella tavola, nella realtà ad uno spostamento laterale del frontale di 0,60 m corrisponde un’invasione della corsia prioritaria di contromano assai inferiore, ovvero di circa 0,30÷0.35 m soltanto.

Questi sono concetti semplici e chiari propri dell'analisi cinematica di dettaglio, purtroppo pressoché sconosciuti alla maggior parte di coloro che ricostruiscono i sinistri stradali concentrandosi quasi esclusivamente sulla definizione delle velocità.

È ben vero che queste sono anche problematiche tipiche della Psicologia del traffico, ma misconoscerle nell’attività della ricostruzione peritale degli incidenti rimane comunque grave ai fini del Giudizio.

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